29 Luglio 2021
TERZO ATTACCO DI LUPI IN TRE MESI

Coldiretti Reggio Emilia: servono interventi urgenti, i lupi continuano a sbranare capi. Le rassicurazioni non sono più sufficienti

 

Fa sempre parte della stessa mandria la vacca aggredita e uccisa questa mattina presto da un branco di lupi, probabilmente sempre gli stessi che hanno sferrato gli altri due attacchi alla stessa stalla a fine aprile e a metà maggio.

«Tre attacchi in tre mesi è veramente troppo – commenta Tarcisio Viesi, uno dei titolari dell’azienda agricola Viesi di Cadè. Trovare un capo sbranato dai lupi è veramente un brutto spettacolo ma assistere a questa brutalità per tre volte in tre mesi è troppo».

«Eravamo molto preoccupati – dichiara Viesi – abbiamo visto che i lupi tornano sul luogo dove hanno fatto delle vittime ma speravamo davvero che non accadesse più. Questa mattina invece – continua Viesi - abbiamo trovato una vacca, che era in isolamento in attesa del controllo veterinario, morta sbranata. Era una animale più fragile degli altri nei confronti del quale i lupi hanno rivolto la loro ferocia ». Ora l’azienda è in attesa dell’arrivo dei veterinari del servizio di sanità pubblica per accertare l’aggressione.

L’azienda ha attivato tutte le misure di protezione per ripararsi da nuovi attacchi ma purtroppo a poco sono servite.

«Non possiamo in nessun modo permettere che la mandria di una azienda agricola venga decimata dai lupi – dichiara Maria Cerabona, direttore Coldiretti di Reggio Emilia, già intervenuta con veemenza dopo le precedenti aggressioni. Se esiste un ‘tavolo lupo’ che viene convocato dalla Prefettura, credo che non possa attendere oltre. Servono azioni concrete e rapide per tutelare allevatori e animali e non lasciarli nella continua preoccupazione di trovarsi di fronte ad uno spettacolo come quello di oggi».

«In seguito alle nostre segnalazioni dopo gli ultimi attacchi non si è mosso nulla – conclude la Cerabona. Dopo le sollecitazioni per i cinghiali il Governo è intervenuto, speriamo che si muova qualcosa anche per i lupi».

Il ministro Stefano Patuanelli infatti ha dichiarato, in seguito alla mobilitazione per i cinghiali, che “La fauna selvatica è di proprietà dello Stato e lo Stato non può creare danni ai privati. Lo Stato deve fare la sua parte – ha concluso -e io garantisco il massimo impegno per dare risposte che voi agricoltori avete diritto ad avere da parte dello Stato”. E il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione, Renato Brunetta, ha detto che occorre garantire l’equilibrio della natura che vuole dire controllo e gli “agricoltori ha aggiunto ricordando di essere iscritto alla Coldiretti- siamo più ambientalisti degli ambientalisti da salotto”.

 

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