27 Novembre 2020
SMOG: RECOVERY FUND PER ‘BOSCO VIVO E FORESTE URBANE’

A Reggio Emilia 32 mq di verde ad abitante. L’Italia al primo posto per morti da inquinamento

Coldiretti Reggio Emilia: attività antismog: percorsi Agribici attraverso cinture verdi, strade sterrate e percorsi ciclabili, che collegano punti vendita agricoli e agriturimo; tree climbing e potature innovative per migliorare la salute delle piante

 

Reggio Emilia comune dispone di 32 metri quadrati di verde urbano per abitante, considerevolmente aumentati negli ultimi anni (nel 2017 erano 27,3) e in linea con il dato nazionale che conta 32,8 metri quadrati per cittadino. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat in riferimento all’ultimo Rapporto annuale sulla qualità dell’aria in Europa, pubblicato dall’Aea, Agenzia europea dell’ambiente, dove risulta che l'Italia è al primo posto fra gli Stati UE per numero di morti premature annuali (10.400) dovute all'inquinamento atmosferico da biossido di azoto (NO2), e al secondo, dopo la Germania, sia per le morti premature (52.300) causate dal particolato fine (PM2,5), che per quelle (3.000) dovute all'ozono troposferico (O3) misurato al suolo. Secondo l’analisi dell’agenzia grazie alla migliore qualità dell’aria, nel 2018 in Europa i decessi prematuri provocati dall’inquinamento da particolato fine sono stati circa 60.000in meno rispetto al 2009.

«Con questi dati è sicuramente strategico puntare su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini – commenta Maria Cerabona, direttore Coldiretti Reggio Emilia - che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione dando una spinta all’economia e all’occupazione».

L’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% degli italiani la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ e bisogna quindi intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. L’obiettivo – precisa la Coldiretti - è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare aria pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili.

A provocare lo smog nelle città – continua la Coldiretti – è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi con la situazione che peggiora nelle metropoli per arrivare ai dati di Bologna, ad esempio, che non supera i 22 metri quadrati per abitante.

Una pianta adulta – precisa Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.

«Il ripopolamento arboreo di parchi e giardini è - sottolinea la Cerabona - la chiave di volta ambientale di una cintura verde che colleghi il centro delle città con le periferie e raggiunga sistemi agricoli di pianura con il vasto e straordinario patrimonio boschivo presente nelle aree naturali. Con Campagna Amica stiamo cercando di incentivare l’uso di piste ciclabile e sentieri semisterrati attraverso ‘Agribici’ che ha tracciato itinerari che toccano le aziende e gli agriturismi della nostra provincia. Inoltre stiamo promuovendo, attraverso la professionalità delle nostre aziende florovivaistiche, anche tecniche di potatura innovativa, come il tree climbing, meno impattanti per la pianta e in grado di rispettare il suo naturale sviluppo e quindi di lasciarla più sana, più sicura e più reattiva».

Con le risorse del Recovery Fund piantando 50 milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni, progetto “Bosco vivo e foreste urbane”, si sostengono anche due settori chiave della nostra economia, il florovivaismo che conta 27 mila aziende e 200 mila occupati e quello forestale con 5.685 imprese con 7.349 addetti. Il progetto di Coldiretti e Federforeste si pone l’obiettivo di gestire il patrimonio forestale in maniera sostenibile per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 favorendo lo stoccaggio del carbonio da parte delle superfici forestali e delle foreste urbane. Un impegno importante anche per assicurare un presidio attivo contro il dissesto idrogeologico, incendi ed altre forme di impoverimento dei territori, contrastare l’abbandono di tale aree e valorizzare la filiera del legno 100% Made in Italy.

«Dobbiamo essere capaci di affrontare le sfide che l’Europa ci pone in termini di salute ambiente, occupazione e di opportunità – conclude Maria Cerabona - e in questo senso il tema del verde è centrale per il nostro Paese». Come ha dichiarato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini agli Stati generali del Verde Pubblico “piantare nuovi alberi e potenziare la disponibilità di verde significa anche risparmio energetico, maggiore qualità di vita e contrasto ai cambiamenti climatici, per un mondo migliore alle nuove generazioni”.

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