“RACCOLGO FRUTTI SEMINATI DIECIMILA ANNI FA”
QUANDO IL VALORE DEL CIBO VA OLTRE IL VALORE AGGIUNTO
Presentato il pannello in 14 formelle di ceramica realizzato per Coldiretti Emilia Romagna dall’artista faentino Mirco Denicolò. Il valore del cibo come cultura che nasce dalla storia.
Mai come in questo 2011, l’agricoltura ha dimostrato di saper produrre e produrre bene. l’Italia per la prima volta ha sorpassato la Francia in termini di valore aggiunto agricolo ed ha conquistato il primato europeo, nonostante la nostra superficie coltivabile sia la metà dei cugini d’oltralpe.
Nel quadro nazionale, ottimi sono stati i risultati dell’Emilia Romagna che, secondo le prime stime Coldiretti, nel 2011 ha aumentato la propria produzione lorda vendibile (Plv) del 3%, arrivando a toccare di 4.332 milioni di euro.
Purtroppo alla crescita produttiva, non è corrisposto un adeguato risultato economico per le aziende agricole, che hanno visto il loro reddito falcidiato a causa della diminuzione di prezzo dei loro prodotti a fronte di un aumento dei costi di produzione.
Gli agricoltori – rileva Coldiretti Emilia Romagna – hanno dimostrato di saper produrre per rispondere alle necessità di cibo della società, purtroppo il loro impegno e la loro competenza non sono stati adeguatamente riconosciuti.
I risultati, anche economici, della nostra agricoltura – sottolinea Coldiretti – in un mondo globalizzato non sono più una questione di capacità produttiva, ma costituiscono un problema culturale. Occorre, infatti, ridare alla terra e al cibo il significato profondo, in termini di identità, di storia, di capacità di raccontare uomini e territori, perché possano riconquistare il loro vero valore nella società civile.
Alle origini del cibo ci sono secoli di vita. In Italia più che in altri Paesi il legame intrinseco tra l’uomo, l’ambiente e l’agricoltura ha generato nei secoli un cibo che non è solo calorie e nutrimento, ma è soprattutto cultura che nasce da una storia.
Su richiesta di Coldiretti, a questa idea di agricoltura e di cibo ha cercato di dare forma e sostanza Mirco Denicolò, artista che ha realizzato un pannello composto da 14 formelle in ceramica dal titolo “Raccolgo frutti seminati diecimila anni fa”. Il pannello è stato presentato oggi nella sala riunioni di Coldiretti Emilia Romagna, a Bologna, in via Rizzoli 9. Contraddistinta dai colori della terra, l’opera, come ha scritto il direttore del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Claudia Casali, “Presenta un sotto e un sopra che dialogano quasi a sottolineare e voler evidenziare senza clamore la profondità di radici che affondano non solo nella semplice e pura terra ma soprattutto in piante di edifici, di murature e di architetture, nell’artificio dell’uomo…”.
Con una immagine di grande forza simbolica, Denicolò ha rappresentato fiori e piante che affondano le loro radici in un terreno segnato da tracciati di città e fortilizi, quali segni di uno stretto rapporto tra uomo, territorio, cultura che danno valore alla terra e al cibo, suo prodotto principale. Il tutto in un legame stretto tra il lavoro agricolo e quello della ceramica (dal greco kèramos, terra, argilla) che, come ha scritto lo stesso artista, hanno in comune “simmetrie per quello che riguarda l’uso del tempo. Penso – scrive Denicolò nel catalogo dell’opera – che un buon raccolto e una buona sfornata diano soddisfazioni simili, penso che il desiderio di usare il lavoro per produrre ciò che è buono e bello sia comune alla maggior parte delle attività dell’uomo: il mio impegno consiste nel renderlo patrimonio condiviso”.
La presentazione dell’opera è stata accompagnata da un catalogo curato da Claudia Casali, con la parte grafica realizzata da Roberto Ossani e le foto di Fabio Liverani. E’ una pubblicazione che consente di entrare nei particolari delle 14 formelle, per coglierne appieno il senso del legame tra cibo e civiltà ad esso connesso.