29 Gennaio 2021
POMODORO: PROGRAMMAZIONE E DISTRETTO CHIAVI PER FILIERA

Coldiretti Reggio Emilia: entra nel vivo la trattativa per prezzo campagna 2021. Oltre 1000 ettari coltivati a Reggio Emilia, serve chiarezza sulle quantità impegnate per avere certezze sul prezzo

Entra nel vivo la trattativa fra produttori e industriali per il prezzo del pomodoro da industria nel Nord Italia , relativo alla campagna 2021.

I produttori siedono al tavolo delle trattative – comunica Coldiretti Emilia Romagna – forti del successo di una “programmazione produttiva“ introdotta nel contratto 2020, che ha ben funzionato con un risultato in linea con i contratti sottoscritti e che aveva fissato obiettivi massimi di superficie e di quantità per la dotazione di ogni singola OP ma con un prezzo della stagione passata non ancora soddisfacente.

Per questo nuovo contratto – continua Coldiretti – occorre assolutamente continuare con la “programmazione” introdotta nella scorsa campagna, con chiarezza e trasparenza sulle quantità impegnate, sia da parte agricola che da parte industriale, in modo tale che si possa velocemente arrivare alla firma del contratto quadro per il 2021, per garantire alle aziende agricole una corretta pianificazione e certezze sul prezzo.

«Sollecitiamo come Coldiretti – dichiara Maria Cerabona, direttore della Coldiretti reggiana - un miglioramento della “scaletta produttiva”, con una revisione della “Base100” portando il grado brix a 4,85, in modo da avvicinarsi sempre più alla media comprensoriale e fare in modo, di conseguenza, che il “prezzo contrattato” sia sempre più in linea con il “prezzo reale”».

La coltivazione del pomodoro per la provincia reggiana rappresenta un settore in crescita. Infatti sono oltre 1.100 gli ettari reggiani destinati a pomodoro da trasformazione – precisa Coldiretti - con un andamento, in termini quantitativi, in aumento rispetto agli anni precedenti. È inoltre un settore che vede primati qualitativi consolidati, con aziende che si attestano riconoscimenti importanti sulla base di parametri nutrizionali e di resa. Risultati importanti – precisa il direttore Cerabona – ottenuti grazie ad una elevata professionale e ad una forte spinta innovativa.

Considerate le difficoltà nella raccolta del prodotto, che si sono verificate nel 2020, diventa inoltre indispensabile programmare il periodo di trapianto delle piantine e la successiva raccolta del prodotto, in modo omogeneo su tutto l’arco della campagna di trasformazione, prevedendo un meccanismo di incentivazione economica per i raccolti precoci e tardivi.

«Per il futuro – dichiara il presidente regionale Nicola Bertinelli – non basterà più accordarsi solamente sulle quantità da produrre e da consegnare ma sarà fondamentale che tutta la filiera  sia allineata in un progetto di valorizzazione del pomodoro coltivato in Italia. Oggi – prosegue Bertinelli – è indispensabile avere un approccio nuovo, sfruttando appieno quelle che sono le opportunità dei Distretti del Cibo, mettendo insieme imprese, cittadini, associazioni, istituzioni e università per ottenere una migliore collaborazione sulle azioni comuni,  finalizzate a organizzare, sostenere, promuovere e valorizzare l’intera filiera che produce e trasforma un prodotto di altissima qualità in un territorio ben definito».

Un nuovo progetto che ponga le basi per il futuro di questo comparto, con la Coldiretti sempre pronta a dare il suo contributo per progetti veri, di valore, nell’interesse della filiera e del reddito degli agricoltori”.

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