La pizza genera un business di 12 miliardi di euro in Italia. Ogni giorno solo in Italia – ricorda la Coldiretti – si sfornano circa 5 milioni di pizze nelle circa 63mila pizzerie e locali per l’asporto, taglio e trasporto a domicilio, dove si utilizzano in un anno 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro.
Lo dichiara un’analisi della Coldiretti, sulla base dei dati dell’Accademia Pizzaioli, divulgata in occasione dell’inserimento dell’“Arte dei Pizzaiuoli napoletani” nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco.
«Coldiretti è stata protagonista della più grande raccolta di firme a sostegno di una candidatura mai realizzata prima – testimonia Vitangelo Tizzano vice delegato confederale della Coldiretti di Reggio Emilia - che ha portato all’approvazione dall’apposito comitato intergovernativo riunito nell’Isola di Jeju in Corea del Sud. Un risultato certamente straordinario alla vigilia di un 2018, proclamato anno internazionale del cibo italiano nel mondo».
L’Italia è il Paese dove più radicata è la cultura alimentare e l’arte della pizza rappresenta un simbolo dell’identità nazionale. La tutela della pizza conferma la leadership italiana nell’enogastronomia che ha un valore storico e culturale comparabile a quello dei monumenti e opere d’arte.
«Anche a Reggio Emilia abbiamo fatto la nostra parte - commenta Assuero Zampini, direttore della Coldiretti reggiana. Numerosi sono stati i cittadini sensibili al tema della pizza che hanno sottoscritto la petizione nei luoghi allestiti in città per la raccolta durante lo scorso anno. Ringraziamento tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato».
7 Dicembre 2017
PIZZA PATRIMONIO IMMATERIALE DELL’UNESCO