13 Gennaio 2012
Più cinghiali e più danni in montagna

È appena terminata la stagione venatoria per la caccia che già si manifestano danni significativi ai terreni agricoli e alle colture a causa della elevata presenza di cinghiali.
Il suolo lasciato libero dalla neve, anche a quote più alte, ha fatto sì che buona parte dei cinghiali presenti all'interno del territorio del Parco non siano scesi nelle zone di caccia in tempo utile per il prelievo venatorio.
La densità di cinghiali, in generale degli ungulati, nelle zone montane, procura gravi danni alle aziende agricole che richiedono attenzione alla salvaguardia dei terreni coltivati.
La necessità di intervenire per trovare una soluzione adeguata per operare a favore della sostenibilità ambientale in equilibrio tra fauna e terreni agricoli è stata sollecitata dalle organizzazioni agricole e già condivisa da Provincia, Parco dell’Appennino e Atc. Ora è necessario un rapido e operativo incontro per formulare le modalità con cui agire.
Fare agricoltura in montagna è di per sé difficile e se alle difficoltà territoriali si aggiungono le difficoltà arrecate dalla forte presenza di animali selvatici la situazione diventa insostenibile.
È fondamentale attuare una gestione dei cinghiali anche oltre i tempi della stagione venatoria e in tutti gli ambiti territoriali a favore della sostenibilità delle aree montane e collinari.

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