Oltre 500 allevatori di Coldiretti si sono collegati da remoto con il Commissario straordinario per la Psa per chiedere interventi rapidi a sostegno di una filiera in gravi difficoltà. Presente Matteo Franceschini, presidente della Coldiretti reggiana.
Contenimento della diffusione della Peste suina africana, disponibilità a sugli indennizzi agli allevamenti per la mancata produzione a causa della Psa e impegno per una importante azione di contenimento della popolazione dei cinghiali, principali vettori del virus. Questi sono alcunidei punti principali che il nuovo Commissario straordinario per la peste suina africana Giovanni Filippini ha messo sul tavolo dell’incontro avuto con oltre 500 allevatori della Coldiretti delle zone interessate dall’epidemia che sta mettendo a rischio un intero settore e la sopravvivenza di una delle Dop più importanti del nostro Paese. Hanno partecipato anche i suinicoltori della Coldiretti reggiana insieme al presidente Matteo Franceschini e al direttore Alessandro Corchia.
All’incontro in modalità webinar sono intervenuti il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo. Il commissario Filippini ha delineato agli allevatori quali saranno le strategie che intende mettere in campo, iniziando proprio dal limitare il numero della popolazione dei cinghiali. Ha ribadito che gli allevatori non vanno additati come responsabili e che andrà adottata ogni misura, anche drastica, per evitare che la Psa si diffonda nelle province limitrofe a quelle fino ad ora interessate (Lodi, Pavia, Vercelli e Novara) che rappresentano la metà del patrimonio suinicolo nazionale.
“Abbiamo chiesto al Commissario straordinario – ha detto il presidente di Coldiretti Prandini – di cui conosciamo e riconosciamo le grandi doti in questo ambito visto quanto fatto in passato in Sardegna – che vengano da subito erogati gli indennizzi dovuti alle aziende danneggiate dalla Psa che oggi sono in grande difficoltà. Certezza degli indennizzi che non devono riguardare solo quelle aziende che hanno subito gli abbattimenti, ma dobbiamo tenere in considerazione il tema del fermo aziendale, che riguarderà tutti quegli allevamenti che saranno costretti a rimanere fermi e non potranno nemmeno ripopolare. Ci dovrà poi essere – ha proseguito Prandini parlando al Commissario e agli allevatori – un monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare che ci siano grandi speculazioni ed infine – ha aggiunto – sarà fondamentale anche procedere a uno stop a mutui e ai contributi per le aziende colpite. Per questo – ha concluso il presidente di Coldiretti – già in questi giorni troneremo a incontrare le istituzioni perché si proceda in maniera rapida”.
“Sono 10 anni che poniamo la questione di questo pericolo per un settore cruciale della nostra produzione agricola – ha dichiarato Gesmundo - vista la gravità della situazione non possiamo fare sconti a nessuno quando a rischiare è una filiera con un valore tra produzione e indotto di circa 20 miliardi di euro, centomila posti di lavoro e 10 milioni di animali allevati”.
La preoccupazione degli allevatori. Gli allevatori intervenuti hanno manifestato tutte le loro preoccupazioni rispetto a una situazione che tutti definisco allarmante. “Una situazione che dura ormai da 1000 giorni e che ad oggi non ha visto interventi risolutivi –ha sottolineato Alberto Cavagnini allevatore di Brescia – a fronte di una grande sacrificio da parte di tutte quelle aziende che sono state colpite”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giuseppe Boldini, allevatore di Novara, che ha dovuto abbattere dal giorno alla notte 12mila capi e che al commissario ha spiegato: “La preoccupazione per il futuro è grande. Al momento i miei figli mi chiedono cosa faremo, la prima cosa che serve sono gli indennizzi fondamentali per poter andare avanti, che è quello che la mia famiglia vuole fare”.
“Vediamo che la Psa non si ferma – è intervenuto Matteo Franceschini - anzi, continuano nuovi focolai che confermano rapidità di diffusione e alti livelli di emergenza. Ringrazio per l'attenzione che Coldiretti tiene alta anche con l’organizzazione di questo incontro che testimonia anche la vicinanza di Coldiretti ai suinicoltori e a tutto il mondo agricolo. È fondamentale – ha continuato Franceschini – per evitare che la Psa si diffonda ulteriormente per tutelare il patrimonio suinicolo nazionale, continuare con le azioni di contenimento della fauna selvatica con tutti i mezzi disponibili e con l'applicazione delle norme già previste. Importante l'impegno per reperire i fondi per le aziende che sono e saranno danneggiate dalla Psa, a copertura del mancato reddito e con grande attenzione alle possibili manovre speculative sul prezzo dei suini. Voglio ricordare anche – conclude il presidente della Coldiretti reggiana - che, grazie ai finanziamenti dei Psr, le aziende agricole già da tempo sono impegnate a sviluppare investimenti aziendali in ambito di biosicurezza, a garanzia propria e dell’intero comparto”.