Il 2009 verrà ricordato come uno degli anni peggiori per le produzioni ortofrutticole, paragonabile, per certi prodotti, al 2005. Il crollo dei prezzi all’origine, con le quotazioni di alcuni prodotti dimezzate o praticamente azzerate (come la destinazione industriale) a fronte di prezzi al dettaglio che, mantenendosi “robusti”, hanno anche penalizzato i consumi, non consentendo alle imprese agricole di chiudere in attivo i bilanci 2009.
L’analisi dei dati Istat attualmente disponibile, relativa all’import/export dei primi 10 mesi del 2009, conferma le gravi difficoltà delle nostre esportazioni, peraltro aggravate da una forte crescita delle importazioni e quindi della pressione competitiva del prodotto estero sul nostro mercato.
Le importazioni sono cresciute sia in termini di quantità (+8%), che in termini di valore (+4,6%), mentre le nostre esportazioni sono calate in termini di quantità (-2%) e ancora di più in termini di valore (-15,6%).
In particolare il saldo degli scambi, in volume, è diventato negativo, nei primi 10 mesi del 2009, con 293.998 tonnellate importate in più rispetto alle quantità esportate. In termini di valore il saldo si è fortemente assottigliato, ma rimane positivo per 48 milioni di euro (erano 672 milioni di euro nello stesso periodo, gennaio-ottobre, del 2008).
È evidente che il mix di queste due situazioni, aumento delle importazioni e calo delle esportazioni, è letale per il nostro sistema. La crisi di alcuni mercati tradizionali e le difficoltà dei nuovi mercati dell’Est hanno determinato il calo delle nostre esportazioni e lo spostamento di produzioni estere verso il nostro mercato.
Bisogna assolutamente che vengano aumentati i controlli sulla corretta etichettatura, sul sistema distributivo, se è vero che ci sono addirittura prodotto che parte dall’estero già etichettato come italiano e campagne promozionali che promettono ortofrutta italiana, ma vendono poi quella straniera.
Fidelizzare il consumatore al prodotto ortofrutticolo nazionale, anche attraverso la riscoperta dei sapori e della stagionalità, e rilanciare le esportazioni sono i due snodi fondamentali attraverso cui passa il futuro dell’ortofrutticoltura del nostro Paese.
1 Febbraio 2010
ORTOFRUTTA: PUNTARE SU ITALIANITA’ ED EXPORT