22 Settembre 2011
OPERAZIONE FORESTALE A TUTELA DEL MADE IN ITALY

Con la metà delle mozzarelle in vendita in Italia che sono state ottenute con latte o addirittura con cagliate straniere è elevato il rischio che venga spacciato per italiano ciò che non lo è. E’ quanto afferma la Coldiretti Emilia Romagna nell’esprimere apprezzamento per l’operazione del Corpo Forestale dello Stato che ha sequestrato, nel corso dell’operazione “Italiamo”, la documentazione relativa ai 465.800 chilogrammi di latte per la produzione di mozzarelle a marchio italiano, ma prodotte anche con latte di origine francese, belga e lussemburghese ed oltre 30.000 confezioni di mozzarella. L’operazione ha interessato 3 regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Veneto) con 14 persone che risultano indagate fra legali rappresentanti e dirigenti delle imprese coinvolte. Le mozzarelle sequestrate – riferisce la Coldiretti - sull’etichetta riportavano richiami ad un prodotto Italiano con uno scudetto dai colori della bandiera italiana, colori che venivano richiamati anche su pomodoro (rosso), mozzarella (bianca), basilico (verde), la scritta in etichetta “Dall’Italia”, la scritta “origine Italia” e inoltre il prodotto veniva denominato “Italiamo” per richiamare l’origine nazionale.
In Italia – sottolinea Coldiretti – non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza del latte impiegato nelle mozzarelle e negli altri prodotti lattiero caseari ed è facile spacciare per Made in italy un prodotto ottenuto con materie prime importate. Un inganno per i consumatori e un danno per i produttori di latte italiano che è importante fermare con l’attività di controllo, ma anche accelerando l’entrata in vigore dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle materie prime previste dalla legge sull’etichettatura approvata all’unanimità dal parlamento all’inizio dell’anno.
Nella sola Emilia Romagna vengono importati 3 milioni di quintali di latte pastorizzato, 2,5 milioni di latte trattato termicamente per fare formaggi, 2 milioni di latte in polvere destinato al consumo umano, 1,4 milioni di prodotti lattiero caseari vari sempre per il consumo umano, quasi 1 milione di quintali di latte crudo, all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori. Dietro queste cifre – spiega Coldiretti – si nasconde l'inganno con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta e la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere all'insaputa dei consumatori.
Un inganno che – conclude la Coldiretti – sta mettendo a rischio 40 mila stalle italiane (4.300 in Emilia Romagna), quasi 200mila occupati e oltre 22 miliardi di euro di valore generato dalla filiera nel settore lattiero caseario, che rappresenta la voce più importante dell'agroalimentare italiano e che vanta anche 43 formaggi a tipici a Denominazione d'origine.

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