5 Novembre 2011
MAXIEMENDAMENTO: PROPOSTA SU CESSIONE TERRENI

recentotrentottomila ettari di terreni agricoli per un valore di 6 miliardi di euro fanno parte del patrimonio pubblico che è oggetto del programma di dismissioni proposto dal Governo nel maxiemendamento.  E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle indiscrezioni sui contenuti del provvedimento che prevede anche la cessione dei terreni agricoli di proprietà dello Stato per avviare una nuova attività o ampliare le aziende di giovani agricoltori di età inferiore ai 40 anni. Una decisione che accoglie le proposte avanzate dal presidente della Coldiretti Sergio Marini nel corso del Forum Internazionale di Cernobbio durante il quale è stato presentato il primo dossier   sullo “Stato Agricoltore”, sulla base dei dati del Censimento Istat del 2010. Il censimento - sottolinea la Coldiretti - ha fatto scoprire l’esistenza di ben 338.127,51 ettari di superficie agricola utilizzata (Sau) di proprietà pubblica che significa la disponibilità di un patrimonio di 6,22 miliardi di euro a disposizione dello Stato che non ha alcun interesse a fare l’agricoltore.
Con la proposta contenuta nel maxiemendamento si intendono ampliare l’offerta e le modalità di accesso al mercato fondiario da parte dei giovani imprenditori agricoli e oltre all’attuale ipotesi di concessione in affitto dei beni liberi di proprietà dello Stato aventi destinazione agricola e non utilizzabili per altri fini istituzionali, la norma prevede - riferisce la Coldiretti - che tali beni possano formare oggetto delle operazioni fondiarie di acquisto o ampliamento di aziende realizzate per il tramite dell’Istituto si Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, Organismo Fondiario nazionale, rivolte a:
a) giovani agricoltori, che non hanno ancora compiuto i quaranta anni, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto iscritti nelle relative gestioni previdenziali;
b) giovani che non hanno ancora compiuto i quaranta anni che intendono esercitare attività agricola professionale a condizione che acquisiscano entro ventiquattro mesi dall’operazione di acquisto o ampliamento la qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto e la iscrizione nelle relative gestioni previdenziali entro i successivi dodici mesi;
c) giovani agricoltori, che non hanno ancora compiuto i quaranta anni, che siano subentrati per successione nella titolarità di aziende a seguito della liquidazione agli altri aventi diritto delle relative quote, ai sensi dell’articolo 49 della legge 3 maggio 1982, n.203.
A tali operazioni - precisa la Coldiretti - vengono estese le agevolazioni fiscali in favore della nuova imprenditorialità in agricoltura mentre per accelerare il processo di dismissione dei terreni agricoli si consente alle pubbliche amministrazioni il ricorso alla trattativa privata.
La cessione di questi terreni – prosegue la Coldiretti - toglierebbe allo Stato il compito improprio di coltivare la terra, renderebbe disponibili risorse per lo sviluppo ma soprattutto avrebbe il vantaggio di calmierare il prezzo dei terreni, stimolare la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole che rappresentano una leva competitiva determinante per la crescita del Paese. E’ certo infatti - precisa Coldiretti - che nessuno meglio degli imprenditori agricoli è in grado di valorizzare lavorando la terra e generare nuova occupazione. Il costo della terra è il principale ostacolo all’ingresso dei giovani in agricoltura dove il valore medio della terra - conclude la Coldiretti - ha superato i 18.400 euro per ettaro nel 2010, con una crescita dello 0,8 per cento a prezzi correnti in linea con quella degli ultimi anni.

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