19 Settembre 2020
LUPI: INCONTRO IN PREFETTURA

«Ringraziamo ancora il Prefetto Rolli e tutti i componenti del tavolo ad affrontare il tema sempre più urgente dei lupi  – commenta Maria Cerabona, direttore di Coldiretti Reggio Emilia, l’incontro che si è svolto ieri in Prefettura e che ha chiarito in modo risolutivo che gli animali che attaccano le mandrie sono lupi».

Bene per le rassicurazioni ricevute – commenta Coldiretti – relative al fatto che il lupo non rappresenta, secondo quanto emerso dai dati illustrati dagli esperti presenti all’incontro, un pericolo per la pubblica incolumità. Bene anche la decisione del tavolo di predisporre un vademecum.

Purtroppo però, nella notte successiva all’incontro in Prefettura, si è verificato un ulteriore attacco di lupi nelle zone di Codemondo ad un gregge di pecore accudite nella stalla aziendale, due divorate, una uccisa e altre due ferite.

«Durante la stesura del vademecum evidenzieremo, in particolar modo – dichiara Maria Cerabona – le esigenze della zootecnica locale in relazione alle buone pratiche rese obbligatorie dalle norme del benessere animale e dalle specificità delle aziende agricole di pianura. Le mutate abitudini del lupo, che sempre più permane nei territori di pianura a ridosso dell’abitato e delle strutture agricole, impongono necessariamente nuovi accorgimenti aziendali tenuto conto anche delle stretto legame tra la nostra zootecnia e il Parmigiano Reggiano».

Proprio a questo proposito Coldiretti concorda con l’allarme lanciato dall’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi al ministro dell’Ambiente per approvare il Piano d’azione nazionale. «Auspichiamo che la preoccupazione dell’assessore – continua la Cerabona – possa arrivare anche al ‘tavolo lupo’ che si è appena costituito per rimarcare le peculiarità dell’agricoltura del nostro territorio».

«È utile inoltre accogliere – prosegue la Cerabona - anche i suggerimenti delle Atc che si sono rese disponibili a portare il loro contributo».

«La nostra disponibilità è massima – conclude infine il direttore di Coldiretti Reggio Emilia. Una volta definito il vademecum sarà sicuramente nostra premura divulgarlo e illustrarlo ai nostri associati perché ne possano trarre il necessario e atteso sostegno».

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