18 Agosto 2017
INCENDI NEI BOSCHI REGGIANI

Proprio oggi si sono scatenati due incendi nei territori di Casina e di Canossa purtroppo a rimarcare quanto anche nella nostra provincia sia elevato il rischio incendi aggravato dagli effetti del caldo e della prolungata siccità, un mix esplosivo che si sommano all’avanzata del bosco che senza alcun controllo si è impossessato dei terreni incolti con una densità che li rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza. È quanto afferma Coldiretti Reggio Emilia a fronte dei grossi incendi che si sono sviluppati nel pomeriggio di oggi che sono solo gli ultimi episodi di una serie di focolai che si sono verificati nell’ultimo periodo.
La presenza degli agricoltori sul territorio, con il lavoro di cura di terreni coltivati e aree boschive, è fondamentale per la prevenzione degli incendi - sottolinea Coldiretti. Le imprese agricole con le attività di manutenzione e gestione fungono da vere e proprie sentinelle del territorio per prevenire l’insorgenza di nuovi episodi e segnalare con tempestività l’accensione di nuovi focolai. Occorre cogliere - sottolinea Coldiretti - le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale.
L’Italia non è mai stata così ricca di boschi ma a differenza del passato si tratta di aree senza alcun controllo diventati vere giungle ingovernabili con rischi per l’ambiente e la stabilità idrogeologica mettendo a rischio la vita delle popolazioni locali. Sono 600 mila ettari di superficie boschiva della nostra regione, ricorda la Coldiretti di Reggio Emilia, cresciuta del 20% negli ultimi trent’anni, numeri che la collocano tra le regioni con il più alto indice di boscosità in Italia. Solo il Parco dell’Appennino Tosco Emiliano copre una superficie complessiva pari a 22.792 ettari.
«In queste aree – commenta Daniele Immovilli, segretario della Coldiretti di Castelnovo ne’ Monti – sono gli agricoltori a presidiare il territorio ed i primi a lanciare allarmi e segnalazioni ed, in alcuni casi, anche ad attivare un primo intervento».
«Il perdurare della siccità e le alte temperature costituiscono un mix pericoloso che favorisce lo sviluppo degli incendi – dichiara la Coldiretti reggiana – con l’aggravante che la mancanza di acqua nei torrenti o nei bacini rende ancor più difficoltose le operazioni di contenimento degli incendi quando richiedono l’intervento di elicotteri e aerei Canadair».

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Approfondisci

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi