12 Agosto 2021
INCENDI, APPELLO A PRUDENZA, AGRICOLTORI IN PRIMA LINEA

Coldiretti Reggio Emilia: i boschi dell’Appennino reggiano a rischio incendi. Tra i fattori di crisi oltra al gran caldo anche la mancanza d’acqua

Prorogato lo stato di grave pericolosità in tutta la regione fino al 29 agosto

 

 

Con l’emergenza incendi, che si aggrava per la perdita di vite umane, occorre estrema prudenza da parte degli agricoltori che si trovano in prima linea e assicurano, con la loro presenza e sorveglianza, la tempestività di intervento da parte dei vigili del fuoco. È l’appello lanciato dalla Coldiretti di Reggio Emilia alle aziende agricole in questi giorni in cui in tutta Italia continuano i roghi con un bilancio dei danni sempre più pesante in termine di boschi inceneriti, animali carbonizzati e pascoli distrutti.

Nella lotta agli incendi è determinante la velocità di azione e sono proprio gli agricoltori sul territorio – ricorda Coldiretti - che costituiscono una rete naturale e diffusa di sorveglianza, specie in una situazione dove il gran caldo, come quello di questi giorni, favorisce lo scoppio e l’espandersi rapido delle fiamme.

Nell’estate 2021, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Effis rispetto alla media storica 2008-2020, i roghi sono più che triplicati in Italia (+202%).

Ci sono circa 600 mila ettari di superficie boschiva della nostra regione, ricorda la Coldiretti di Reggio Emilia, cresciuta del 20% negli ultimi trent’anni. Numeri che la collocano tra le regioni con il più alto indice di boscosità in Italia. Solo il Parco dell’Appennino Tosco Emiliano copre una superficie complessiva pari a 22.792 ettari.

«Il perdurare e l’intensificarsi della siccità oltre a favorire lo sviluppo degli incendi – dichiara il direttore della Coldiretti di Reggio Emilia Maria Cerabona – costituisce un’ulteriore aggravante. La mancanza di acqua nei torrenti e nei bacini rende più difficoltose le operazioni di contenimento degli incendi e di attingimento dell’acqua che deve essere recuperata sempre più lontano attingendo nel Golfo del mar Ligure».

La presenza degli agricoltori sul territorio, con il lavoro di cura di terreni coltivati e aree boschive, è fondamentale per la prevenzione degli incendi - sottolinea Coldiretti. Le imprese agricole con le attività di manutenzione e gestione fungono da vere e proprie sentinelle del territorio per prevenire l’insorgenza di nuovi episodi e segnalare con tempestività l’accensione di nuovi focolai.

L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha disposto di attivare, su tutto il territorio regionale, la fase di grave pericolosità per il rischio di incendi boschivi che, causa persistenti pregresse gravi condizioni di siccità, è stata ulteriormente prorogata fino a domenica 29 agosto 2021.

Durante il periodo di grave pericolosità è ovunque vietato l’abbruciamento dei residui vegetali e necessaria la massima prudenza.

L’intera situazione è aggravata dalla mancanza d’acqua in vaste aree – continua Coldiretti – che costringe le persone ad allontanarsi e alle attività di chiudere, mettendo a rischio l’intero comparto economico e sociale oltre al persistere di quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli.

«Continuare ad evitare di raccogliere l’acqua quando c’è – continua il direttore di Coldiretti Reggio Emilia – porta ormai evidenti conseguenze negative al settore agricolo ma, purtroppo, la siccità è soprattutto un problema globale, primo tra cui l’approvvigionamento idrico ad uso civile».

Si ricorda comunque che in caso di avvistamento di un incendio boschivo è necessario chiamare il 115 (numero di soccorso del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco), il 1515 per la segnalazione di illeciti e di comportamenti a rischio di incendio boschivo (numero di emergenza ambientale dell’Arma dei Carabinieri-specialità Forestale) o il 800841051 numero verde regionale per la segnalazione di incendi boschivi.

 

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