22 Marzo 2022
GIORNATA DELL’ACQUA: PO IN SECCA, PRODUZIONI A RISCHIO

Il Po è a secco come in estate e la produzione agricola è a rischio.

Coldiretti Reggio Emilia: SOS siccità, indispensabile invaso in Val d’Enza

 

Il fiume Po è in secca al un livello idrometrico addirittura più basso che ad agosto per effetto della lunga assenza di precipitazioni con l’allarme siccità al nord proprio all’inizio della primavera quando le coltivazioni hanno bisogno di acqua per crescere. È quanto ha affermato il direttore della Coldiretti di Reggio Emilia Albertino Zinanni, in occasione della giornata mondiale dell’acqua delle Nazioni Unite il 22 marzo.

 

Al nord il fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3,3 metri ed è ai minimi del periodo da almeno trent’anni, secondo l’analisi della Coldiretti. Una situazione rappresentativa dello stato - sottolinea la Coldiretti –dell’intero bacino idrografico del nord.

 

La mancanza d’acqua è diventata la calamità più rilevante per la nostra agricoltura – commenta Coldiretti - con danni relativi alla riduzione delle quantità e della qualità dei raccolti.

«Nelle campagne reggiane le coltivazioni seminate in autunno, come orzo, frumento e loietto, iniziano ora la fase di accrescimento - commenta Albertino Zinanni, direttore della Coldiretti Reggio Emilia - che rischia di essere compromessa dalla siccità di questo periodo. Partiranno a breve anche le lavorazioni per la semina del mais – continua Zinanni – che potrebbero risultare problematiche a causa dei terreni aridi e duri. A preoccuparci è anche lo sviluppo dei prati e foraggi destinati all’alimentazione degli animali – aggiunge il direttore Zinanni. Se le condizioni di secca dovessero continuare gli agricoltori saranno costretti ad intervenire, dove possibile, con irrigazioni di soccorso per aiutare lo sviluppo vegetativo».

 

«Tutta l’area della val d’Enza risente di una cronica carenza idrica, per l’attività agricola e non solo – ribadisce Zinanni. La realizzazione di un invaso in Val d’Enza, dimensionato alle necessità del territorio - continua il direttore della Coldiretti reggiana - è indispensabile e strategica».

 

«Sono anni ormai che denunciamo la grave situazione provocata dalla siccità ed è giunto il momento di concrete soluzioni che garantiscano agli imprenditori agricoli di continuare a fare agricoltura nelle nostre terre – ribadisce il direttore Zinanni. Gli agricoltori reggiani vivono ormai con costante apprensione il fenomeno della carenza idrica nella nostra provincia che, ogni anno, peggiora drasticamente».

 

La siccità nella pianura padana – precisa la Coldiretti – minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo.

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