4 Novembre 2012
FRENO AL CONSUMO DI TERRENO AGRICOLO

Accordo per contenere il consumo del terreno agricolo

Frenare la sottrazione di aree coltivabili per la produzione di cibo e risorse alimentari, risorse non rinnovabili.

In 30 anni cementificata 1/5 d’Italia. 1,5 ettari al giorno sottratti all’agricoltura reggiana

Parere favorevole al disegno di legge sulla valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo da parte della Conferenza Unificata delle Regioni anche se condizionato all'approvazione di alcune modifiche.
Una delle più importanti introduzioni proposte dalla Conferenza Unificata è relativa all’inserimento di una moratoria immediata all’erosione del suolo agricolo, senza attendere tutti gli adempimenti previsti. Dalla data di entrata in vigore della legge e non oltre i tre anni, non è consentito il consumo di superficie agricola, fatte salve “le previsioni degli strumenti urbanistici vigenti, le opere pubbliche, nonché gli interventi strumentali all'esercizio delle attività” necessarie all’imprenditore agricolo.
Introdotta anche la possibilità per le Regioni di individuare, per il recupero del patrimonio edilizio esistente, delle misure di semplificazione e di incentivazione anche di natura fiscale aumentando il potere decisionale alle Regioni che avranno anche il compito di stabilire l'estensione dei terreni agricoli consumabili a livello provinciale e fissare i criteri e le modalità per la definizione dei limiti d'uso del suolo nella pianificazione territoriale degli enti locali, fatti salvi i meccanismi di pianificazione territoriale regionale.
Proposte emendative tutto sommato condivisibili anche dal ministro delle Politiche Agricole Mario Catania che si pone come obiettivo quello di proseguire nell'iter previsto per fare in modo che questo provvedimento diventi legge prima della fine dell'attuale legislatura.
«Gli elementi principali del ddl, ovvero la definizione di un tetto massimo alla superficie nazionale edificabile e il congelamento del cambio di destinazione d’uso per i terreni agricoli che hanno ricevuto aiuti da parte della Ue, – commenta il direttore della Coldiretti di Reggio Emilia Giovanni Pasquali – sono imprescindibile per garantire un futuro all’agricoltura reggiana e nazionale. L’agricoltura rappresenta ancora il settore primario in quanto produttrice di cibo e non si può pensare che il terreno coltivabile non venga difeso da interesse speculatori. Negli ultimi 30 anni si è cementificato per 6 miliardi di ettari in Italia e si continua a rendere edificabili terreni coltivati distruggendo una risorsa non rinnovabile».

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