10 Gennaio 2011
EMERGENZE ALIMENTARI: L’ETICHETTA È UNA GARANZIA

I consumi di uova tengono nonostante i tentativi di allarme lanciati negli ultimi giorni a causa di uova alla diossina provenienti dalla Germania.
È quanto afferma la Coldiretti di Reggio Emilia sulla base del monitoriaggio effettuato a livello regionale nel primo giorno di grande riapertura dei negozi e supermercati dopo lo scoppio dell’emergenza diossina che si è diffuso in tutta Europa.
I consumi si mantengono normali, sulla media del 2010 di meno di due uova al giorno per famiglia per un totale di circa 113 milioni a livello provinciale, anche se in molti chiedono garanzie sulla provenienza nazionale con la richiesta di spiegazione del codice in etichetta obbligatorio per le uova in tutta Europa dal gennaio del 2004.
«Queste emergenze alimentari confermano sempre più la necessità di estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine – dichiara il presidente di Coldiretti Marino Zani. Ad oggi i prodotti con l’etichetta obbligatoria sono circa la metà delle produzioni alimentari. Proprio in questi giorni l’Italia dovrà porsi all’avanguardia a livello europeo con l’approvazione da parte del Parlamento della legge sull’etichettatura fortemente sostenuta da Coldiretti e dai consumatori».
A rassicurare i consumatori infatti – continua la Coldiretti - è stato il tempestivo avvio del piano di controlli ma soprattutto il sistema di rintracciabilità in vigore che consente di controllare l’origine al consumo. Il codice vigente a livello comunitario consente di risalire al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all'aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie), lo Stato in cui è stato deposto (es. IT), al Comune, alla sigla della Provincia e, infine il codice distintivo dell'allevatore.
Il ripetersi di emergenze alimentari rende dunque di vitale importanza garantire la trasparenza dell’informazione sui prodotti alimentari per un paese come l’Italia che è grande importatore di materie prime.
È fondamentale l’approvazione definitiva della legge sull’etichettatura d’origine annunciata dal ministro per le Politiche Agricole Giancarlo Galan per il prossimo 12 gennaio alla Camera dopo il consenso raccolto da tutti i gruppi parlamentari al Senato.  «Una legge nazionale che – continua Zani - dovrà tamponare una carenza comunitaria sull’etichettatura che oggi più che mai si dimostra clamorosamente incomprensibile».  
Attualmente l'obbligo di indicare la provenienza è in vigore per carne bovina, pollo, ortofrutta fresca, uova, miele, latte fresco,  passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta è anonima per circa la metà della spesa dalla pasta ai succhi di frutta, dal latte a lunga conservazione ai formaggi, dalla carne di maiale ai salumi. 
«La garanzia dell’indicazione di origine in etichetta – dichiara Giovanni Pasquali, direttore della Coldiretti reggiana - si era già dimostrata efficace nei precedenti allarmi sanitari sulla mucca pazza per la carne bovina e per l’aviaria in quella di pollo, con i consumi che si sono ripresi solo dopo l’introduzione dell’obbligo di indicare la provenienza in etichetta. Occorre evitare inutili allarmismi e provvedere a creare le migliori condizioni possibili per garantire la sicurezza dei consumatori attraverso i controlli e la trasparenza».
L’Italia - conclude la Coldiretti - è un forte importatore dalla Germania che è il principale fornitore di latte e derivati del nostro paese con quasi 41 milioni di quintali all’anno in equivalente latte (latte, latticini e formaggi), ma che esporta nella penisola anche grandi quantità di maiale (220 milioni di chili di carne e 3,7 milioni di chili di maiali vivi da macellare in Italia nei primi nove mesi del 2010) e, più marginalmente, di uova (2,7 milioni di chili tra quelle in guscio,fresche, conservate o cotte, sempre tra gennaio e settembre 2010) con un aumento del 12 per cento rispetto allo scorso anno.
«Ad oggi non ci sono notizie – conclude Pasquali – di alimenti intossicati importati nella nostra provincia. L’acquisto diretto dall’agricoltore anche in questi casi offre la sicurezza di acquistare un prodotto locale».

I CIBI CON L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

Cibi con l'indicazione di provenienza
E quelli senza
Carne di pollo e derivati Pasta
Carne bovina Carne di maiale e salumi
Frutta e verdura fresche Carne di coniglio
Uova Frutta e verdura trasformata
Miele Derivati del pomodoro diversi da passata
Passata di pomodoro Formaggi
Latte fresco Derivati dei cereali (pane, pasta)
Pesce Carne di pecora e agnello
Extravergine di oliva  Latte a lunga conservazione


Fonte: Elaborazioni Coldiretti

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