Elezioni Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale dal 2 all’8 Ottobre
“Diga e sicurezza idraulica per tutto il territorio”
Per la Lista n. 1 ‘La Bonifica del Fare’ interviene Ugo Franceschini, candidato, per una visione programmatica e al di là dei personalismi.
«La sicurezza idraulica di tutto il territorio provinciale è certamente una priorità da cui la gestione del Consorzio di Bonifica non può prescindere». Si esprime così Ugo Franceschini, candidato con la Lista n. 1 e consigliere in carica del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. «La foga elettorale non la deve offuscare – ribadisce Franceschini. Il nostro programma della Lista n. 1, come ha più volte ribadito il portavoce Lorenzo Catellani, abbraccia l’intero territorio e non solo una zona. Come sempre sostenuto, noi lavoreremo con decisione per arrivare alla realizzazione di una diga a usi plurimi per soddisfare il fabbisogno d’acqua della Val d’Enza e, al contempo, vogliamo aumentare il livello di sicurezza idraulica a tutela dei cittadini, attraverso l’impiego di nuove tecnologie, per incrementare il valore ambientale, limitare la dispersione e garantire una migliore distribuzione delle acque, anche rendendola disponibile in primavera per contenere i danni da gelate.
«In questo momento di grandi cambiamenti climatici – ribadisce Franceschini - governare pensando alla sicurezza idraulica, per noi della Lista n. 1, significa, ad esempio, ridurre il rischio di alluvioni e aumentare il beneficio ambientale per pianura e montagna, città e campagne».
I candidati della lista n.1 ‘La Bonifica del fare’, che si propone alle elezioni per il Consorzio di Bonifica dal 2 all’8 Ottobre, sono espressione di Cia Reggio Emilia e Modena, Coldiretti Reggio Emilia e Modena, Lapam Reggio e Modena, Legacoop Emilia Ovest e Legacoop Estense.
«Anche il termine laghetti è stato più volte strumentalizzato, prima e durante questa campagna elettorale – commenta Alessandro Corchia, direttore della Coldiretti reggiana. La parola ‘laghetti’ è contenuta in un piano nazionale, voluto e messo a punto da Coldiretti e Anbi, che ha posto l’attenzione di tutti sulla globale carenza idrica e sul fatto che oggi in Italia si trattiene solo l’11% dell’acqua piovana. Il piano – chiarisce Corchia - offre risposte mirate alle specifiche esigenze e necessità territoriali con soluzioni determinanti per molte aree dove non è possibile effettuare grandi invasi. A Reggio Emilia – continua il direttore di Coldiretti – le condizioni sono tali per cui non si può prescindere dalla realizzazione di una diga in val d’Enza in tempi brevi. Nel frattempo però – conclude Corchia - la carenza idrica non scompare per magia e deve essere gestita al meglio per tutelare i cittadini e prima ancora le produzioni delle aziende agricole che garantiscono cibo».