23 Gennaio 2018
DIGESTATO AGROZOOTECNICO

La novità principale è l’introduzione dell’utilizzo agronomico del digestato, precedentemente non disciplinato dalla normativa nazionale. Risulta consentita l’utilizzazione agronomica del digestato derivante da effluenti di allevamento e da una serie di residui vegetali e agroindustriali, con una limitazione, graduale e per i nuovi impianti, all’uso di elevate percentuali di colture no food.
A seconda delle matrici introdotte nell’impianto, il digestato è, quindi, qualificato come agroindustriale o come agrozootecnico e, per quest’ultima tipologia, è fissato l’obbligo di rispetto del limite di azoto al campo previsto dalla direttiva comunitaria di riferimento per le zone vulnerabili da nitrati e il rispetto dei soli parametri di contenuto di sostanza organica, fosforo totale, azoto totale e salmonella.
Il digestato agrozootecnico è unicamente il digestato prodotto con i materiali e le sostanze di seguito indicati:
a) paglia, sfalci e potature
b) materiale agricolo derivante da colture agrarie
c) effluenti di allevamento
h) materiale agricolo e forestale non destinato al consumo alimentare
 

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