Fare agricoltura in montagna è di per sé difficile e se alle difficoltà territoriali si aggiungono le difficoltà arrecate dalla forte presenza di animali selvatici la situazione diventa insostenibile.
La densità degli ungulati, in particolar modo di cinghiali, nelle zone montane, procura gravi danni alle aziende agricole che richiedono interventi mirati alla salvaguardia dei terreni coltivati. Per far fronte alle segnalazioni gli enti interessati operano quotidianamente piani di controllo in questa direzione.
“Le azioni già attivate per i caprioli sulle aree montane esterne al Parco, in concerto con Provincia e Atc, hanno dato buoni risultati – commenta il direttore della Coldiretti reggiana Giovanni Pasquali – Ora è fondamentale attuare anche per i cinghiali piani di controllo a favore della sostenibilità delle aree montane. Sono necessari per instaurare e preservare l’auspicato equilibrio tra fauna e terreni coltivati anche per incentivare un settore come quello agricolo che ad oggi rappresenta il reale valore aggiunto sociale, ambientale ed economico della zona”
Coldiretti da sempre affronta il “problema ungulati” con attenzione verso la tutela delle proprie aziende e al contempo con riguardo alla necessità di vigilare sulla biodiversità e di proteggere il patrimonio faunistico. Aspetti ed obiettivi sicuramente prioritari anche nelle decisioni e politiche del sistema degli enti preposti.
17 Giugno 2011
DANNI DA UNGOLATI: CINGHIALI E PIANI DI CONTROLLO