11 Marzo 2022
CARO CARBURANTE: NON SOLO TIR, SOS GASOLIO DA CAMPI A TAVOLE

COMUNICATO CONGIUNTO COLDIRETTI/CAIAgromec

 

ALLARME COLDIRETTI/CAIAGROMEC PER PRODUZIONE CIBO ITALIA

Non ci sono solo i camionisti pronti allo sciopero, il caro carburanti con il balzo dei prezzi del gasolio agricolo ha fatto esplodere i costi orari delle lavorazioni agromeccaniche dei terreni, cresciuti dal  25% al 100% per le normali operazioni nei campi come aratura, rullatura, erpicatura, raccolta e altre lavorazioni in una situazione in cui l’Italia deve aumentare la produzione nazionale di cibo con almeno un milione gli ettari in più da coltivare da nord a sud per garantire le forniture alle famiglie. È l’allarme di Coldiretti e CAIagromec, la confederazione degli agromeccanici, in riferimento alla corsa dei prezzi dell’energia, dal gasolio all’elettricità dal gas alla benzina, che pesa dai campi alle tavole degli italiani, passando per logistica e trasporti.

Una emergenza proprio alla vigilia delle semine primaverili necessarie all’Italia per garantire la produzione di mais, girasole e soia per l’alimentazione degli animali mentre in autunno le lavorazioni serviranno per il grano duro per la pasta e quello tenero per la panificazione.

“Bisogna intervenire sul caro gasolio che rischia di fermare i trattori nelle campagne aumentando la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “l’Italia deve puntare ad aumentare la propria produzione di cibo recuperando lo spazio fino a oggi occupato dalle importazioni che, come dimostrano gli avvenimenti degli ultimi anni, sono sempre più esposte a tensioni internazionali e di mercato che mettono a rischio la sovranità alimentare del Paese”.

"Nella programmazione a lungo termine diviene necessario creare sinergie tra le risorse della Pac e quelle del Pnrr che puntino a rafforzare la ricerca in campo agricolo, diffondere le tecniche di agricoltura di precisione e conservativa, provvedere a infrastrutture logistiche per ridurre tempi e costi, anche ambientali, dei trasporti, costruire bacini per l’accumulo dell’acqua, sperimentare subito in pieno campo le TEA," afferma il Presidente di CAIagromec, Gianni Dalla Bernardina nell’evidenziare che si tratta di "interventi che la Confederazione da tempo pone sui tavoli di lavoro e che vanno di pari passo con il riconoscimento del ruolo degli agromeccanici all'interno della filiera agricola"

Lo stop dell’autotrasporto può provocare danni incalcolabili alla filiera agroalimentare in un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su strada, mettendo a rischio i prodotti più deperibili, dall’ortofrutta al latte ma anche alimentando una pericolosa psicosi negli acquisti sugli scaffali dei supermercati. Afferma la Coldiretti in riferimento alla protesta degli autotrasportatori per il caro gasolio che potrebbe creare difficoltà nei trasporti. “In questo momento non possiamo permetterci di perdere neanche un chilo di prodotto ed è necessario che vengano garantiti i ritiri e le consegne a industrie e distribuzione commerciale per assicurare le forniture alla popolazione” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

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