È positivo il via libera del Senato al ddl contro la piaga del caporalato ma ora occorre anche intervenire per rompere la catena dello sfruttamento che inizia dal sottopagare pochi centesimi i prodotti agricoli al produttore. È quanto afferma la Coldiretti reggiana in occasione dell’approvazione a Palazzo Madama del disegno di legge per il contrasto al lavoro nero che dovrà ora passare al vaglio della Camera.
«Bene questo si che arriva proprio nel momento di piena attività di raccolta nelle campagne, come ad esempio per le angurie – commenta il direttore della Coldiretti di Reggio Emilia Assuero Zampini. Attenzione al problema anche nella nostra realtà in cui il fenomeno del caporalato si può mascherare – continua Zampini – dietro all’attività di cooperative che affittano manodopera a costi che si aggirano sui 4-5 euro/ora creando difficoltà alle aziende che assumono i lavoratori a tariffa sindacale».
Occorre combattere senza tregua – afferma la Coldiretti - il becero sfruttamento che colpisce spesso la componente più debole dei lavoratori agricoli, con pene severe e rigorosi controlli, ma serve una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore che non può ammettere i nostri pomodori da industria, coltivati secondo i criteri dell’agricoltura di qualità, pagati poco più di 7 centesi al chilo.
Contro la piaga del caporalato si sono moltiplicate le iniziative promosse dalla Coldiretti, come quella intrapresa in collaborazione con la Focsiv - Volontari nel mondo che ha già visto la consegna di 12 moduli igienici e 6 docce per la realizzazione del villaggio solidale a Nardò, con l’obiettivo di garantire condizioni di vita dignitose agli immigrati che lavorano in campagna.
3 Agosto 2016
Caporalato: bene Ddl, ora blocco sottocosto nei campi