6 Settembre 2010
BUONA ANNATA PER LA VENDEMMIA 2010

Ad inizio vendemmia si presenta una buona annata
Coldiretti: l’ottima qualità delle uve richiede prezzi adeguati

Anche quest’anno l’uva inizia ad essere matura, in campagna si iniziano a preparare i lavori per la raccolta, le cantine si organizzano per accogliere i carri carichi di grappoli e i viticoltori si attendo una remunerazione che li ripaghi almeno del lavoro e dell’impegno che hanno dedicato alla vigna dalla scorsa raccolta.
“In effetti quest’anno, ad inizio vendemmia, siamo ottimisti sui prezzi – commenta Marino Zani, presidente della Coldiretti reggiana. La vendemmia inizia con le cantine vuote, le scorte si sono esaurite lo scorso anno e si potrebbe forse azzardare una retribuzione per le uve di qualche euro in più al quintale. Sicuramente sarebbe meglio dello scorso anno  - continua Zani – ma da qui a considerarla una remunerazione adeguata per il viticoltore ci sono ancora molti euro di differenza. Le spese di produzione, soprattutto per tenere alta la qualità, sono elevate e la retribuzione è troppo bassa”. Lo scorso anno l’uva 2008 è stata pagata in media 25 euro con un minimo di 17 euro, secondo i dati della Camera di Commercio.
Ad inizio vendemmia le premesse di una grande annata per uva e vini ci sono tutte. Resta sostanzialmente stabile la resa per vigneto ma la quantità complessiva raccolta si attesterà intorno ai 1.450.000 quintali, a causa dell’estirpo di 250 ettari.
La qualità delle uve, per ora, mediamente è buona ed ha tutte le caratteristiche per ottime produzioni. Ci sono alcuni casi di botrite e marciume su Ancellotta e Spergola, soprattutto sul grappolo compatto ma se le condizioni climatiche conservano temperature notturne basse e assenza di piogge, l’uva dovrebbe risultare complessivamente con buone caratteristiche.
“È fondamentale – commenta il presidente Marino Zani – che una simile qualità del prodotto in vigna trovi un adeguato riscontro nel prezzo pagato ai produttori, senza cedere a chi nella filiera gioca al ribasso per rifornirsi di prodotto agricolo a prezzi stracciati. Ai viticoltori già l’anno scorso le uve sono state pagate un prezzo troppo basso. È una situazioni inaccettabile se si calcolano gli elevati costi di produzione legati alla maggior spesa energetica e di manodopera”.
La difficoltà dei viticoltori trova riscontro – secondo Coldiretti – anche nelle richieste dell’estirpazione volontaria dei vigneti che, con due anni di applicazione, ha già riguardato in provincia circa 500 ettari, pari al 5,70% della superficie vitate. Questo ha comportato l’uscita dal comparto viticolo delle aziende marginali.
Le aziende viticole rimaste sul territorio, che in ,maggioranza sono quelle più strutturate e dinamiche, hanno ulteriormente ottimizzato gli impianti convertendoli alla meccanizzazione, riducendo i costi di gestione e  migliorando la qualità complessiva delle uve.
Intanto, di fronte alla tendenza della filiera di abbassare i prezzi per le uve, aumenta a Reggio Emilia il numero delle aziende che vendono direttamente il loro vino: nel 2009 le aziende che hanno aperto le porte ai consumatori sono state circa 40, oltre 1.100 in regione, con un aumento di circa il 40% in cinque anni. Alcune aziende si sono dotate di una cantina aziendale altre, la maggior parte, si servono del conto lavorazione, per dare alle proprie uve una etichetta esclusiva e gestirne la vendita diretta presso il punto vendita aziendale, presso i mercati contadini o direttamente presso ristoranti ed enoteche.
Tra queste esperienze spicca quella della famiglia Ferrari/Coloretti dell’Azienda Agricola Reggiana che, con una storia di qualità ultraventennale, ha appena inaugura la nuova cantina e acetaia a Borzano di Albinea, ed ha aperto le porte dell’azienda ai giovani figli che hanno deciso di entrare in società e di investire il loro futuro nel vino di qualità.
“Sono particolarmente felice quando sono invitato all’inaugurazione di una azienda agricola perché nonostante la crisi di mercato c’è ancora chi investe e chi si sceglie un futuro in agricoltura – commenta il direttore della Coldiretti Giovanni Pasquali. Quando a compiere questo passo sono dei giovani, la soddisfazione è sicuramente maggiore. Questa azienda nel tempo ha fatto scelte imprenditoriali importanti, tutte volte verso la qualità del prodotto ed al rapporto diretto con il consumatore, ed ora inizia a raccoglierne i frutti”

SETTORE VITIVINICOLO REGGIANO
3844 aziende vitivinicole suddivise
2.500 in pianura, con una superficie vitata media di 2,60 ha, e
1.344 in collina con una superficie vitata media di 1,04 ha
1.500.000 q.li di uva prodotta nel 2009 per 1.200.000 di Hl di vino
8.100 ettari di superficie viticola produttiva, come resa media di circa 185 q.li/ha, suddivisi
6.700 ha in pianura e 1.400 ha in collina
15 Cantine sociali, alcuni centri di pigiatura e 10 Cantine private
175 ettari della superficie vitate sono stati estirpati nel 2009 con l’estirpazione volontaria
155 ha di superficie vitata sono stati impiantati con il piano di ristrutturazione vigneti
Nel 2009 sono stati prodotti circa
300.000 Hl di DOC (25% circa sul totale), 800.000 Hl di IGT (67% circa) e 100.000 Hl di vino da tavola (8% circa)

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