Franceschini: “Mantenere vive le aziende agricole in queste zone per scongiurare lo spopolamento delle aree interne e contribuire alla stabilità delle comunità locali”
Coldiretti Emilia Romagna si rivolge alla Regione con una richiesta urgente: sostenere le aziende agricole, con particolare attenzione alle aziende con i giovani, a quelle del comparto zootecnico e multifunzionali che operano nelle aree svantaggiate della regione. Questi territori, collinari e montani, stanno affrontando una crisi senza precedenti, a causa del divario di reddito rispetto alle aziende di pianura, aggravato negli ultimi anni da eventi calamitosi come frane e dissesti idrogeologici, oltre ai continui problemi provocati dalla fauna selvatica.
«La necessità è quella di mantenere vive le aziende agricole nelle aree svantaggiate – commenta il presidente di Coldiretti Reggio Emilia Matteo Franceschini - per scongiurare lo spopolamento delle aree interne e contribuire alla stabilità delle comunità locali. Le aree montane e collinari rappresentano un patrimonio prezioso per l’ambiente e per l’identità dei nostri territori.
«La presenza dell’agricoltura in queste aree – continua Franceschini - costituisce una barriera naturale contro l’abbandono del territorio. Per le nostre montagne, ad esempio, la produzione di Parmigiano Reggiano, che conta ben 20 caseifici con il 26% delle forme prodotte in provincia, è strategica sia dal punto di vista economico che sociale e ambientale. Sostenere la filiera del Parmigiano Reggiano – conclude il presidente Franceschini – vuol dire preservare un patrimonio gastronomico unico al mondo, e un modello di sviluppo che coniuga economia, tradizione e tutela del territorio.
Ecco perché per Coldiretti la valorizzazione delle zone di montagna e collina è fondamentale non solo per garantire la sicurezza alimentare e la produzione di eccellenze agroalimentari, ma anche per preservare la biodiversità, garantire il presidio, tutelare il territorio e contrastare il dissesto idrogeologico.
«È fondamentale adottare strategie di sostegno economico che permettano a queste imprese di continuare a operare, tutelando il reddito degli agricoltori e garantendo la sostenibilità economica e ambientale - dichiara Marco Allaria Olivieri, direttore di Coldiretti Emilia-Romagna. Per questo, abbiamo richiesto ai tavoli regionali – continua il direttore Allaria Olivieri Marco – di aumentare gli importi previsti per le indennità compensative per le zone svantaggiate e per le zone montane, con particolare attenzione alle aziende zootecniche; incrementare il premio di primo insediamento dei giovani agricoltori, così da incentivare il ricambio generazionale, contrastando l’abbandono dei territori collinari e montani; garantire, all’interno di tutte le misure del PSR, premialità alle aziende ricadenti in zone svantaggiate; aumentare l’aliquota di sostegno prevista dalla misura del PSR per gli investimenti delle aziende zootecniche per il benessere animale. È importante, inoltre, adottare piani mirati di promozione delle produzioni di qualità legate al territorio, che possano valorizzare i prodotti locali e rafforzarne la competitività sui mercati nazionali e internazionali. Tutto questo va coordinato – conclude il direttore Allaria Olivieri Marco – nel contempo con un piano di interventi infrastrutturali per migliorare la viabilità, l’accesso ai servizi digitali e la gestione sostenibile delle risorse idriche».