8 Luglio 2010
Ancora cosce di maiale olandese per Parma

Presidio Coldiretti per il Falso Made in Italy
Ancora cosce di maiale olandese per Parma
Scortato da Coldiretti fino allo stabilimento di Langhirano (PR)
Vengono dall’estero due prosciutti su tre venduti in Italia, ma il consumatore non lo sa.

Un carico di circa 1500 prosciutti “taglio Parma” proveniente dall’Olanda e diretto a Langhirano in provincia di Parma è stato scoperto al valico del Brennero durante la mobilitazione in corso di migliaia di allevatori e dei coltivatori della Coldiretti.
Il camion è arrivato a Langhirano scortato dall’auto civetta della Coldiretti reggiana.
Due prosciutti su tre di quelli in vendita in Italia proviene in realtà da maiali allevati all’estero, ma nessuno lo sa perché non è ancora obbligatorio indicare in etichetta la provenienza della materia prima.
Attualmente l’indicazione dell’origine è obbligatoria solo per i prodotti Dop, come il prosciutto di Parma, mentre non c’è nessun obbligo per gli altri prodotti derivati dal maiale. Tutto questo mentre in Italia si producono 25 milioni di cosce suine contro i 56 milioni di cosce importate.
Per denunciare questa continua mancanza di trasparenza, che danneggia sia i consumatori sia gli allevatori italiani, Coldiretti ha organizzato il terzo presidio nella food valley emiliana davanti allo stabilimento Langhirano. La delegazione della Coldiretti reggiana, guidata dal direttore Giovanni Pasquali di ritorno dal valico, si è unita agli altri agricoltori provenienti da Parma e Piacenza. La staffetta ha aperto la strada al camion di buon ora scortando il trasporto fino allo stabilimento dove il comitato di accoglienza che ha dato il benvenuto alle cosce e ne hanno evidenziato l’origine estera.
“Al valico abbiamo potuto constatare con i nostri occhi – dichiara Marino Zani, presidente Coldiretti Reggio Emilia - che nonostante i recenti allarmi continuano ad arrivare, con notevole frequenza, mozzarelle dalla Germania dirette anche a casa nostra, in aziende che servono la maggior parte delle pizzerie locali. In un solo giorno di permanenza sul valico abbiamo intercettato un tir, fermato e ispezionato poi dalle guardie di finanza, proveniente dall’Olanda con un carico di circa 100 quintali di lattuga “tipica” diretto al mercato ortofrutticolo di Verona. Fiumi di latte, in buona parte di provenienza tedesca, contenuti in autocisterne dirette in quelle regioni dove si produce la maggioranza delle latte italiano; ieri in tarda serata si è svolto un altro presidio di Coldiretti a Collecchio (PR)”.
“Tutto questo non rappresenta niente di illegale, naturalmente – continua il direttore Pasquali – ma sicuramente non aiuta l’economia dei nostri agricoltori impegnati in produzioni tipiche e di alta qualità e tanto meno la chiarezza dei consumatori che si trovano a consumare prodotti ritenuti autentici che autentici non sono”.

Per questo va sostenuta in Parlamento l’approvazione del disegno di legge sull'etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti che al Senato è già stato ampiamente condiviso, sia in commissione Agricoltura sia in Aula. Un segnale incoraggiante è appena arrivato dal Parlamento Europeo che, sotto il pressing della Coldiretti, ha votato finalmente a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, ortofrutticoli freschi e appunto prodotti lattiero caseari.

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