Presidente Franceschini: abbiamo 85 aziende zootecniche che ricadono nella zona di sorveglianza, stiamo parlando di quasi 10mila capi
A seguito dei recenti casi di dermatite nodulare bovina riscontrati in Sardegna e nella provincia di Mantova, Coldiretti ha immediatamente avviato un confronto con le autorità competenti e, ad oggi, sta monitorando l’evolversi della situazione epidemiologica con la massima attenzione. È una malattia che colpisce esclusivamente i ruminanti, senza alcun rischio per la salute umana, ma che coinvolge il panorama zootecnico locale.
“Abbiamo oltre ottanta allevamenti che ricadono nelle aree di sorveglianza indicate per la nostra provincia – dichiara Matteo Franceschini, presidente della Coldiretti di Reggio Emilia. Tutte hanno già adottato le richieste precauzioni sanitarie ma la preoccupazione per il benessere dell’allevamento è molto alta. Stiamo parlando di quasi 10mila capi”.
La zona di sorveglianza che interessa la nostra provincia, oltre ad una parte delle province di Parma, Modena e Ferrara, ad oggi, coinvolge i seguenti comuni: Bagnolo in Piano, Boretto, Brescello, Cadelbosco, Campagnola Emilia, Campegine, Castelnovo di sotto, Correggio, Fabbrico, Gattatico, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo.
Attraverso una serie di protocolli sanitari e procedure la Regione ha stabilito le deroghe alle condizioni con cui movimentare, così come previsto dal Regolamento (UE) 2016/429 e 2020/687, in combinato disposto con il D. Lgs. 136/2022, dalle zone di restrizione che comprende sia la zona di protezione (ZP) sia la zona di sorveglianza (ZS), istituite attorno ai focolai di LSD.
“Ringraziamo per la disponibilità e professionalità il Servizio Veterinario competente – commenta il direttore di Coldiretti Reggio Emilia Alessandro Corchia - per il confronto continuo sulla gestione delle difficoltà operative che riguardano le attività delle aziende coinvolte. Con tempestività siamo riusciti a dare le prime risposte necessarie alle aziende agricole per lo svolgersi delle attività quotidiane, in riferimento ad una emergenza fino ad oggi sconosciuta. Gli allevamenti si trovano ogni giorno a dover gestire il conferimento del latte, la movimentazione dei capi e la gestione degli effluenti zootecnici. Attività che la Regione Emilia Romagna ha regolamentato con apposite deroghe”.
Precisiamo che presso gli Uffici Zona di Coldiretti sono disponibili i moduli necessari per presentare la richiesta di deroga per l’utilizzo degli effluenti zootecnici in zona di sorveglianza, redatti dal Servizio Veterinario.
Oltre alle indicazioni già comunicate con lo Speciale Coldiretti Informa sul tema della Dermatite bovina, in merito alle deroghe rilasciate, il ministero ha integrato una nota relativa alla produzione di formaggi del tipo Grana Padano e Parmigiano Reggiano e la relativa stagionatura. Per un periodo di tempo di almeno 9 mesi sono posti in vincolo sanitario e non commercializzati in attesa di ulteriori evidenze scientifiche finalizzate a dimostrare l’inattivazione del virus utilizzando i processi di produzione indicati. Le forme intere di prodotto possono comunque essere trasferite verso un unico stabilimento di stagionatura localizzato sul territorio nazionale e qui conservate, purché in vincolo.