Rimane alta l’attenzione alle attività di ricerca degli idrocarburi nei comuni della bassa reggiana e il direttore di Coldiretti Reggio Emilia Assuero Zampini pone un altro interrogativo sul tavolo «se è difficile se non impossibile nelle aree della pianura padana ottenere l’autorizzazione per nuovi pozzi ad uso agricolo, anche a causa del rischio di subsidenza, a quale rischio si va incontro a seguito delle eventuali trivellazione per la ricerca degli idrocarburi?».
«Siamo soddisfatto dell’aver informato per tempo gli agricoltori ritenendoli protagonisti della situazione ‘Fantozza’, contrariamente ad altri che hanno ritenuto fosse un problema del singolo e non della comunità – continua Zampini. Continuo però a non capire perché non abbiano manifestato dubbi o preoccupazioni altri enti direttamente coinvolti come le bonifiche».
Al rischio di subsidenza (fenomeno di abbassamento del suolo che può avere cause naturali, legate a processi geologici o cause artificiali o antropiche legate alle azioni dell’uomo) consegue un inevitabile rischio idraulico che coinvolge il livello dei canali e gli argini direttamente connessi all’attività agricola.
«In questo contesto di preoccupazione generale – si chiede il direttore Zampini - dal quale è pure scaturita anche una petizione per esprimere la contrarietà allo sblocco della concessione per la ricerca degli idrocarburi il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e l’Aipo come si stanno muovendo per il mondo agricolo e per la cittadinanza in genere?»
Questa vicenda non riguarda solo il singolo proprietario del terreno ma coinvolge un intero territorio sul quale gravitano insediamenti urbani, aree protette e beni artistici.
«Organizzeremo a breve ulteriori incontro– conclude Vito Amendolara delegato confederale Coldiretti Reggio Emilia – con gli agricoltori delle aree interessate».
Il comprensorio deputato alla ricerca degli idrocarburi che si estende per oltre 100 chilometri quadrati toccando i comuni di Guastalla, Novellara, Fabbrico, Campagnola, Reggiolo, Rolo e Rio Saliceto è la culla delle eccellenze dell’agroalimentare reggiano. Su questi terreni infatti nasce il Reggiano Lambrusco Doc, l’Igp Lambrusco dell’Emilia, il Parmigiano Reggiano Dop, l’Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Dop e, l’ultima arrivata tra le denominazioni provinciali, l’Anguria reggiana Igp.
9 Maggio 2017
RISCHIO SUBSIDENZA