5 Settembre 2017
COOKING SHOW PASTA 100% ITALIANA

 L’importante lavoro per arrivare al più presto all’etichetta di origine su tutti i derivati del pomodoro va esteso a tutti i vegetali trasformati, dai succhi alle confettura come chiede l’84% degli italiani che hanno partecipato alla consultazione pubblica indetta dallo stesso Ministero delle Politiche Agricole. È quanto afferma Coldiretti Reggio Emilia nel commentare positivamente l’annuncio del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina di voler estendere anche ai prodotti derivati dal pomodoro l'etichettatura obbligatoria dell'origine delle materie prime, come fatto con latte, pasta e riso.
Ad oggi – sottolinea la Coldiretti - l’obbligo di etichettatura di origine è in vigore in Italia solo per le passate ma non per pelati, polpe, sughi e soprattutto concentrati che l’Italia ha importato dalla Cina nel 2016 per un totale di 91 milioni di chili che riportato al fresco significa attorno il 20% della produzione nazionale. Un fiume di pomodoro che – denuncia la Coldiretti - viene poi spacciato nel mondo come italiano per la mancanza di un sistema di etichettatura di origine obbligatorio.
«Il problema riguarda tutta l’ortofrutta trasformata – commenta il direttore della Coldiretti di Reggio Emilia Assuero Zampini. Riguarda tutti i prodotti che arrivano da Paesi lontani per essere lavorati in Italia e diventare magicamente Made in Italy senza alcuna indicazione per il consumatore. Di fronte all’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea che obbliga ad indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per quella trasformata in salumi, per l’ortofrutta fresca ma non per i succhi, le conserve o le marmellate per il miele ma non per il riso, per il pesce ma non per il grano nella pasta, l’Italia che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità ha il dovere – conclude Coldiretti - di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie anche con una profonda revisione delle norme sul codice doganale.

A difesa dell’etichetta di origine sui prodotti trasformati, dal pomodoro al grano italiano, e del lavoro degli agricoltori Coldiretti Reggio Emilia e Agricucina La Bottega Italiana hanno organizzato due serate di Cooking show presso l’Area del Gusto a Festa Reggio alle 20.45 di mercoledì 6 e 13 settembre. Il tema delle serate è la pasta 100% italiana prodotta SOLO con il grano degli agricoltori per contrastare la pasta prodotta con grano straniero coltivato con l’uso del Glifosato unita ai prodotti locali di stagione
Lo chef Gianni Brancatelli guiderà gli ospiti nella preparazione di:
Mercoledì 6 settembre - La Pasta Ghigi, 100% grano italiano, fatta dagli agricoltori e cucinata con i prodotti locali
Gnocchetti di semola Ghigi risottati con zucca, pancetta affumicata, spuma di parmigiano reggiano e Cestini di spaghetti Ghigi fritti con caponata leggera, crema di pomodoro arrosto ed erbe spontanee

Mercoledì 13 settembre - Prima era grano e poi …un piatto 100% italiano.
Tortello di farina bio di grano semi integrale ripieno di pere IGP all’ ABTRE argento su fonduta di pecorino dell’Appennino e Gnocchetto di Pan de Re con dadolata di riccio di Parma, pancetta Piacentina e parmigiano reggiano 30 mesi

Al termine di ogni serata è prevista una degustazione delle preparazioni.
A scelta e solo su prenotazione è possibile richiedere pasta ‘normale’ ed assaporare il retrogusto che il Glifosato rilascia alle farine. Nel caso non fosse di gradimento suggeriamo di votare NO al Ceta, l’accordo commerciale con il Canada che liberalizza l’ingresso di grano canadese in Italia.

La stampa è invitata a partecipare

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