2 Marzo 2010
REGGIO EMILIA, INSIEME CONTRO LE ILLEGALITÀ DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

“Anche l’agricoltura rappresenta un obiettivo sensibile da parte degli attacchi della mafia e della criminalità organizzata. Sono molti gli ambiti in cui attività illecite intersecano l’attività agricola: dallo smaltimento dei rifiuti, al trasporto illegale di merci, fino allo scarso rispetto delle leggi in materia ambientale e alle importazioni irregolari di prodotti alimentari”. Commenta così Marino Zani, presidente Coldiretti di Reggio Emilia, l’iniziativa “1Marzo2010 - Da Sud a Nord: un alleanza per la Democrazia”  che si è svolta oggi a Reggio Emilia. Sono interventi dalla Coldiretti Calabria Gianluigi Hyerace, vice presidente e Domenico Principato, Segretario della zona di Locri.
“È un’iniziativa che condividiamo totalmente - commenta Gianluigi Hyerace dal palco di piazza Trampolini. Rispetto delle regole, democrazia, legalità e trasparenza: principi base e fondamenti del progetto di Coldiretti. Non possono prescindere dal nostro operato di imprenditori, in Calabria come in altri territori. Noi siamo per la tolleranza zero e doppio zero, per non lasciare margini all’illegalità”. Gli aspetti che preoccupano maggiormente sono le intromissioni nel sistema di distribuzione e trasporto dei prodotti alimentari, carne e ortofrutticoli sopratutto, che danneggiano gli operatori sotto il profilo del corrispettivo pagato agli imprenditori agricoli e aumentano in modo anomalo i prezzi al consumo. Infatti i fenomeni malavitosi contribuiscono a gonfiare i prezzi dei prodotti agricoli e nel 2009 hanno sviluppato, a danno delle campagne italiane, un giro di affari di 7,5 miliardi di euro. Sono gravi problemi di legalità che mettono seriamente a rischio la sicurezza ambientale e alimentare di tutti i cittadini, a difesa dei quali Coldiretti è da sempre in prima linea. Tali comportamenti, specie quando si registrano nei mercati in cui si concentra molta della produzione nazionale, causano effetti distorsivi su tutto il mercato nazionale e contribuiscono alla diminuzione dei consumi delle produzioni nazionali e alla contrazione delle esportazioni.
Non si può accettare che un settore che ha scelto con decisione la strada della sicurezza, al servizio del bene comune, sia vittima di inquietanti fenomeni malavitosi e di mafia che umiliano uomini e il proprio lavoro e mettono a rischio la sicurezza dei cittadini in termini economici e sanitari. La qualità delle nostre produzioni tipiche dipende dalla qualità e dalla trasparenza dei processi produttivi che concorrono a realizzarlo. Ottime dunque tutte quelle iniziative volte a riportare alla legalità i terreni confiscati e dedicati ad una sana e buona agricoltura in cui oltre ai principi basilari di attenzione all’ambiente e rispetto delle tipicità si carica anche di principi etici indiscutibili. I nostri agricoltori e le aziende agricole, presenti in modo capillare sul territorio con un importante ruolo di multifunzionalità, sono sentinelle vigili e attente che, se sostenute da un buon canale di confronto e di sicurezza, possono segnale l’avanzare di situazioni di illegalità anche nelle nostre campagne per ora ancora fuori da queste dinamiche.
 
 

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