16 Settembre 2021
G20, BASTA SPECULAZIONI SULLA TERRA

Cancellato ¼ delle campagne italiane; per 400 milioni di chili di prodotti agricoli in 10 anni

 

Le speculazioni sulla terra spingono il caro prezzi delle materie prime agricole a livello internazionali con rincari del 32% rispetto allo scorso anno secondo l’ultimo indice della Fao di agosto. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione del G20 a Firenze, nel corso della mobilitazione dei giovani agricoltori a cui partecipa anche un gruppo di reggiani. I giovani Coldiretti lanciano un appello ai grandi del mondo per la difesa del lavoro agricolo, siglato insieme ai colleghi dei altri Paesi più avanzati nei diversi continenti, per fermare una deriva pericolosa che ha effetti dirompenti sull’economia e sulla vita delle persone.

Nello spazio di una sola generazione l’Italia ha perso più di un terreno agricolo su quattro seguendo un modello di sviluppo sbagliato che ha causato la scomparsa del 28% delle campagne che storicamente rappresentano l’immagine del Belpaese nel mondo insieme alle città d’arte e garantiscono la sovranità alimentare del Paese in un momento difficile per l’emergenza Covid.

In Italia – evidenzia Coldiretti - la superficie agricola utilizzabile si è già ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari a causa della cementificazione e della scomparsa dei terreni fertili, perdendo in un decennio oltre 400 milioni di chili di prodotti agricoli con la copertura artificiale di suolo coltivato che nel 2020 – sottolinea Coldiretti - ha toccato la velocità di 2 metri quadri al secondo, nonostante il lockdown e la crisi dell’edilizia, secondo i dati Ispra.

«Un problema grave per un Paese come l’Italia che deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti dalla carne al latte, dai cereali fino alle colture proteiche necessarie per l’alimentazione degli animali negli allevamenti. In Italia è infatti necessario recuperare – spiega il direttore di Coldiretti Reggio Emilia, Albertino Zinanni – il deficit. La produzione di mais, ad esempio, copre appena la metà (53%) della richiesta per l’alimentazione degli animali per le grandi produzioni di formaggi e salumi Dop».

Un trend negativo che riguarda anche la soia nazionale che soddisfa meno di 1/3 (31%) dei consumi domestici, secondo dati Ismea. In Italia – sottolinea Coldiretti – si munge nelle stalle nazionali il 75% del latte consumato e si produce il 55% della carne necessari ai consumi nazionali con l’eccezione positiva per la carne di pollo e per le uova per le quali l’Italia ha raggiunto l’autosufficienza e non ha bisogno delle importazioni dall’estero.

«La sparizione di terra fertile non pesa solo sugli approvvigionamenti alimentari – continua Zinnani. Il suolo coperto non ha potuto garantire l’assorbimento dell’acqua piovana che scorre in superficie e aumenta la pericolosità idraulica dei territori anche a causa dei cambiamenti climatici».

Per combattere le speculazioni e tutelare i terreni agricoli i giovani della Coldiretti hanno anche lanciato la petizione contro i pannelli solari mangia suolo per combattere il rischio idrogeologico di fronte ai cambiamenti climatici e spingere il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole con il via alla raccolta firme.

Domenica 19 Settembre, tutto il giorno, nel parco della Reggia di Rivalta, all’Oasi di Campagna Amica sarà presente un punto di raccolta firme per sostenere la petizione.

 

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