4 Agosto 2010
COMPENSAZIONE QUOTE LATTE

Compensazione Quote latte
Per il primo anno i produttori devono pagare la multa allo stato ma l’Italia non deve nulla all’Ue grazie all’aumento del 5% di quota dello scorso anno

La zootecnia italiana ha risparmiato 30 milioni di euro

Sono in arrivo in questi giorni i dati relativi alla compensazione della produzione lattiero casearia per l’anno 2009/2010. Con questi conteggi le aziende zootecniche sapranno se sarà confermato il pagamento della multa relativa all’ultima annata o se saranno escluse in base alle modifiche apportate dalla legge 33.
Per il primo anno si è verificata la situazione in cui l’Italia ha prodotto meno latte rispetto alla propria assegnazione nazionale di quota grazie all’aumento del 5% ottenuto in sede comuitaria e, contemporaneamente in base alla legge 33, aziende agricole, che hanno superato il 6% della propria quota, si trovano ugualmente a pagare la multa.
Rimarranno dunque oggetto di compensazione unicamente le aziende con prelievo non dovuto, quelle in zone montane e svantaggiate, che hanno prodotto entro la produzione 2007/2008 e quelle che non hanno superato di oltre il 6% la propria quota.
Dai primi conteggi si evidenzia come la compensazione sia totale per i produttori con produzione in Vendita Diretta, ovvero per i caseifici privati e per le aziende che vendono direttamente il latte.
Il totale delle multe a livello nazionale è di 12.427.000 euro a carico di 628 aziende a fronte di 40 mila aziende in produzione, circa un quarto in meno rispetto lo scorso anno, in cui lo stesso numero di splafonatori, 613, hanno pagato un importo totale di oltre 45 milioni di euro.
«Quest’anno la zootecnia italiana – commenta il direttore di Coldiretti Giovanni Pasquali – ha risparmiato oltre 30 milioni di euro grazie all’aumento di quota conquistato lo scorso anno».

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